martedì 1 aprile 2008

Le pietre di Roccamonfina

Eccoci ad un nuovo appuntamento con NaturArt Roccamonfina. Abbiamo voluto dare spazio alla prima cosa che è esistita a Roccamonfina, le pietre.
Il vulcano ha fornito la materia prima e l'uomo, nel corso dei tempi, l'ha utilizzata in forme diverse per i suoi scopi.
Le foto in sequenza mostreranno alcuni esempi di come sono state loavorate. Abbiamo voluto anche evidenziare come esse siano naturalmente integrate ad arte nel territorio.
Le "macere" un'importante esempio di costruzioni a secco. La loro funzione primaria è quella di preservare la conformazione ottimale del terreno, impedendo frane e agevolando l'utilizzazione del territorio. Il muro veniva appositamente costruito a secco, perchè, attraverso gli spazi presenti tra una pietra e l'altra, l'acqua defluiva senza ostacoli e senza danneggiare la struttura, garantendone la durata nel tempo.
Un altro utilizzo di queste pietre assolutamente peculiare, sono le "nevere", costruzioni caratterizzate da una buca rivestita in pietra e fornita di tetto, capace di mantenere per lungo tempo la neve intatta per poterla utilizzare nei modi più svariati, come gelati, ghiaccio, ecc.
Le nostre pietre sono servite per costruire l'imponente fortificazione di "mura ciclopiche", eretta dagli antichi a scopo difensivo. Il sito domina la piana della foce del Garigliano ed è l'unica testimonianza rimasta intatta di antiche popolazioni, riconducibile ai Sanniti od agli Osci. Alcuni ritrovamenti hanno però portato a considerare anche un uso di tipo religioso, come un recinto sacro.
In fine, ma non per ultimo, i "pagliari". Durante la vita in campagna, si rese necessario costruire dei ripari, che, nel corso dei tempi servirono alle varie generazioni per stipare i prodotti della terra, per ripararsi dalla pioggia durante le lunghe giornate lavorative, per nascondersi durante la seconda guerra mondiale sfuggendo ai rastrellamenti dei soldati tedeschi.
macera, antico ingegno

macera, chi c'era prima



macera, contenimento antico


nevera, il freddo nel bosco


nevera, integrata al luogo



nevera, vortice in pietra


orto della regina, mura ciclopiche



orto della regina, dettaglio 1


orto della regina, dettaglio 2



orto della regina, dettaglio 3



pagliaro, duna di pietra

pagliaro, tempo fermo

pagliaro, fortezza domestica


pagliaro, muro maestro



pagliaro, triangoli in pietra



pagliaro, triangolo interno










mercoledì 12 marzo 2008

Il Convento dei Lattani

Il viaggio continua.......

Attraverso il breve scritto della nostra amica Emilia Prata e con una serie d'immagini, vi accompagneremo alla scoperta del "Santuario di Maria SS. dei Làttani".

Il complesso comprende la Chiesa, il Romitaggio di S. Bernardino, il Chiostro, il Convento ed il Cortile. Secondo la tradizione, la sacra immagine della Madonna fu scoperta all’interno di una grotta da un pastore impegnato a sorvegliare il proprio gregge di capre, intorno al 1430. La notizia si sarebbe diffusa con velocità in tutto il territorio circostante, tanto da attirare in pellegrinaggio S. Bernardino da Siena e S. Giacomo, i quali avrebbero fatto costruire così un tempio degno dell’evento. Una prima cappella, dunque, sarebbe stata inglobata nell’impianto di una chiesa romanica (1430), a sua volta parte di una struttura in stile gotico terminata solo tra il 1448 ed il 1507 e successivamente restaurata (1962 - 1966).La costruzione è preceduta da un’imponente scalinata in pietra locale mediante cui si accede ad un portico in stile gotico. L’interno della chiesa è ad una sola navata, coperta da volte a crociera sorrette da raffinati pilastri.Sulla parte destra del complesso si sviluppa un magnifico chiostro rettangolare, circondato da colonne di forma e diametro differenti, su cui s’impianta parte del dormitorio dei frati francescani. Sul lato opposto è il Romitaggio di S. Bernardino, sulla cui facciata s’imposta una finestra di medie dimensioni ornata superiormente da una rosa a traforo.
arrivo, vista d'insieme

ingresso al cortile




cortile, romitaggio



romitaggio, decoro in pietra




cortile, la sorgente e la sua leggenda




cortile, verso l'altare





cortile, navata esterna




navata esterna, particolare




chiostro, guardando il campanile



chiostro, particolari



chiostro, navata affrescata




convento, la finestra più bella




convento, le finestre sul bastione





convento, la sera uscendo













giovedì 15 novembre 2007

NaturArt 4 Roccamonfina

Le foto che noterete con la sigla "35mm" sono scattate con una macchina fotografica con pellicola risalenti a circa un decennio fa.








35mm - alba indimenticabile





perle momentanee






35mm - resistenza colorata




35mm - meta possibile




L15 ricognitote terrestre



tappeto stagionale



una nuova sfida


35mm - bosco pensato



35mm - bosco visto

là, lontano

lunedì 5 novembre 2007

NaturArt 3 Roccamonfina

naturale autoritratto

ombra su tela




foglia viva 2



vedetta




assemblea in rosa





ramo di stelle






intrigo a palazzo






colori senza compromessi







evidenza






roccamonfina, verde dominante